1944 Hanslope Park
Le ricerche per la realizzazione di una macchina di digitalizzazione del suono della voce sono cominciate nel maggio 1943. Fino ad ora il lavoro sul progetto Delilah, si è concentrato sulla codifica del suono della voce tramite una chiave di cifratura e il processo inverso: usare la chiave per avere di nuovo solo il parlato. Abbiamo già prodotto un dispositivo che esegue entrambi i processi toccando un solo interruttore.
IL FATTO
Alan Turing era stato inviato dal Governo Britannico negli Stati Uniti per un confronto con gli esperti di sicurezza americani sui sistemi di codifica usati dagli Alleati. Di ritorno dall’America, dopo aver visionato la monumentale SIGSALY, sistema di codifica della voce usato per le comunicazioni tra Churchill e Roosvelt, Turing dà un altro grande esempio delle sue capacità di visione e semplificazione creando Delilah, che, pur non essendo mai stata utilizzata operativamente durante la guerra, costituisce il primo esempio di digitalizzazione della voce.
LA SCENA
Nel quadro la digitalizzazione della voce è artisticamente ricreata attraverso computer e il sintetizzatore Buchla. La voce di Churchill, parte del suo discorso del 26 marzo 1944 usato da Turing per testare Delilah, la voce e l’immagine dell’attore in scena, vengono elaborati in un processo di rarefazione e granulazione sonora e di scomposizione visiva che rielabora gli errori di decodifica dell’immagine.
I DOCUMENTI
- “Speech sistem Delilah”, Report di A.M. Turing del 6/6/1944. Conservato al British National Archive, box HW 62/6
- “Our greatest effort is coming” di W.Churchill (Vital Speeches, Vol. X) trasmesso via radio il 26/3/1944.
JOHN HARPER. DELILAH
John Harper è l’ingegnere coordinatore del progetto di ricostruzione delle macchine Bombe e Delilah.
FRANK CARTER. TURING, SHANNON E DELILAH
Frank Carter, specialista della storia dei codebreakers, è autore di pubblicazioni sul codebreaking edite dal museo di Bletchley Park presso il quale tiene regolarmente delle conferenze.
ESTRATTO DAL DISCORSO DI WINSTON CHURCHILL
“L’ora del nostro più grande sforzo e dell’azione sta per scoccare. Marciamo con i valorosi Alleati che contano su di noi come noi contiamo su di loro. Gli occhi sbarrati dei nostri soldati, marinai, aviatori non devono staccarsi dal fronte del nemico. L’unica via del ritorno a casa per tutti si trova nell’arco della vittoria.
Un anno fa l’Ottava Armata, dopo aver marciato per 1.500 miglia attraverso il deserto di El Alamein era impegnata nella battaglia della Linea del Mareth, mentre la Prima Armata Britannica e l’Esercito Americano si aprivano un varco avanzando verso la Tunisia.
Noi tutti eravamo fiduciosi nella vittoria, ma non sapevamo che in meno di due mesi il nemico sarebbe arrivato al massacro del continente africano lasciandoci con un bilancio di 335.000 tra morti e prigionieri.
Da allora il successo della campagna di Sicilia ha portato alla caduta di Mussolini e del credo fascista, ora fortemente ripudiato dal popolo italiano.
La conquista di Napoli e della Sicilia hanno portato con se la resa della Sardegna e la liberazione della Corsica, isole per le quali ci saremmo aspettati un grande impiego di truppe e una dura battaglia.
Controlliamo un terzo del territorio italiano. La nostra avanzata non è stata veloce e decisiva come speravamo. Non ho dubbi che vinceremo sia nell’avamposto di Anzio che sul fronte meridionale e che Roma sarà salvata.”
(dal discorso di Winston Churchill, “Our greatest effort is coming” trasmesso da Radio Londra il 26 marzo 1944 – Vital Speeches of the Day, Vol. X, pp. 354-358)
FROM WINSTON CHURCHILL’S SPEECHES
The hour of our greatest effort and action is approaching. We march with valiant Allies who count on us as we count on them. The flashing eyes of all our soldiers, sailors and airmen must be fixed upon the enemy on their front. The only homeward road for all of us lies through the arch of victory.
(from Winston Churchill, “Our greatest effort is coming” broadcast from London, March 26, 1944 – Vital Speeches of the Day, Vol. X, pp. 354-358)
LINKS
ALAN TURING DELILAH’S REPORT, ANDREW HODGES
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